Storia dei gioielli ai tempi dell’antica Cina

La Cina è una delle più antiche civiltà del mondo. Iniziò la produzione di gioielli intorno al 5000 a.c. durante l’ascesa della cultura Yang Shao nel delta del fume Yangtze. I disegni e le tecniche sviluppati nel corso degli anni presero piede in tutta l’Asia riscuotendo una notevole popolarità. Si preferiva l’argento all’oro e la giada a qualsiasi altra pietra preziosa.

I disegni dei monili cinesi erano eseguiti sulla giada che era considerata la gemma con le migliori qualità di robustezza, durata e bellezza. Si pensava che la giada proteggesse il portatore come un talismano ed indicasse la grazia, dignità e moralità del proprietario. Questa pietra preziosa era considerata molto più preziosa dell’oro stesso e pertanto quasi tutte le tecniche di produzione furono orientate ad essa.

Gli elementi decorativi più popolari in Cina furono senza dubbio gli amuleti, le spille, i copricapi, le fasce, gli anelli e gli orecchini. Tutti questi elementi furono indossati dagli uomini e dalle donne che volevano ostentare il proprio status e la propria ricchezza. Il colore blu era dedicato alla famiglia reale cinese. Da subito draghi e fenici furono i disegni più diffusi e divennero ben presto veri e propri simboli imperiali.

Molti magnifici antichi gioielli cinesi, sono sopravvissuti alle intemperie del tempo grazie alla tradizione di seppellirli insieme al proprietario.

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