QUELLO CHE HO A CASA E’ ORO VERO?
In questo articolo cercheremo di spiegarvi come riconoscere oro, argento e platino. In base al decreto legistlativo n° 251 del 22 maggio 1999, vengono considerati preziosi l’oro, l’argento, il platino ed il palladio. I gioielli che vengono acquistati nei vari punti di vendita, non sono costituiti da metalli preziosi puri ma da leghe perché altrimenti non durerebbero. La norma, stabilisce che la quantità di metallo puro o di “fino” di un oggetto deve essere espressa in millesimi. In pratica questo significa che se ho un oggetto in oro 750 millesimi, è composto per il 75% di oro puro e per il 25% in metalli meno “nobili”. Un altro metodo molto diffuso di misura è il karato (da non confondere con il Carato che è un’unità di misura per le pietre preziose), per quanto riguarda l’oro, se prendiamo ad esempio una collana d’oro a 18 Karati, vuol dire che su 24 parti di metallo, 18 sono in oro puro. Di seguito si illustra qualche metodo pratico per “iniziare” a capire se gli oggetti che abbiamo a casa sono preziosi o no.
La punzonatura, dovrebbe già di per se indicare che siamo in presenza di un oggetto prezioso. L’immagine a lato dovrebbe indicare che siamo in presenza un gioiello d’oro 750 millesimi. Questa dovrebbe essere seguita da un’altra recante il codice identificativo del produttore. Le punzonature sono di diverso tipo e quindi la forma cambia in base al metallo dominante ed addirittura anche al quantitativo di metallo prezioso presente nell’oggetto. Per i titoli d’oro 14k (585 millesimi) e 18k (750 millesimi) notiamo un rombo (in realtà è una specie di esagono). Per l’argento abbiamo un’ellisse, per il platino un pentagono.
Se ad un esame della superficie del gioiello notiamo un colore particolarmente brillante, (come se l’oggetto fosse nuovo anche se non lo è) o variazioni di colore nelle zone di maggiore usura, potremmo essere di fronte ad un falso oppure ad un articolo placcato d’oro. Se invece appare scuro quasi arancione, potremmo essere di fronte ad una lega più bassa e che quindi vale meno. Quando una lega d’oro è una miscela omogenea si definisce oro massiccio e non è detto che questo debba essere per forza puro o viceversa.
Il metodo del magnete consiste semplicemente nel dotarsi di una calamita che deve essere necessariamente molto potente e passarla sopra l’oggetto. L’oro non ha caratteristiche magnetiche a differenza del ferro (per essere più precisi ha caratteristiche diamagnetiche in cui la magnetizzazione ha verso opposto rispetto al campo magnetico) e di altri metalli e pertanto, se l’oggetto non si attacca alla calamita dovrebbe essere composto di metalli preziosi.
Esistono anche altri metodi per riconoscere oro, argento o platino come ad esempio il metodo del “morso”, del piatto, dell’acido nitrico della densità, ecc… Non li menzioniamo perché sono metodi molto poco pratici, pericolosi che a volte producono risultati difficili da interpretare. Pertanto sono sistemi che sconsigliamo di adottare. Inoltre, se non te ne intendi, è molto facile cadere in errore anche con i metodi che ti abbiamo consigliato:
- Non è detto che se su un oggetto vi è la punzonatura, questo debba essere per forza d’oro, ci sono in giro delle false punzonature;
- Non è detto che se su un oggetto NON vediamo la segni di usura con sfumature diverse, questo debba essere per forza d’oro, potrebbe essere ricoperto da poco;
- Non è detto che se su un oggetto NON rimane attaccata la calamita, questo debba essere per forza d’oro, vi sono materiali in giro che rispondono ai magneti in maniera molto simile;
Chi vuole essere sicuro, fa valutare i propri preziosi a pagamento da un perito. Noi comunque ti offriamo la possibilità di una stima presso la nostra sede gratis e senza alcun impegno.
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